Autentico gioiello enologico, Castel del Monte DOP Rosato di CRIFO è un vino che esprime appieno il territorio di Ruvo di Puglia. Ci troviamo nel cuore della Murgia, un angolo di Puglia caratterizzato da un terroir unico. Qui le prime pendici collinari si innalzano fino a 400 metri sul livello del mare, offrendo condizioni climatiche e geologiche ideali per la coltivazione della vite. Il vitigno di base è il Bombino Nero, una varietà autoctona particolarmente apprezzata per la sua versatilità e per la capacità di dare vita a vini rosati di grande finezza e aromaticità. In questo caso l'uva è coltivata con il tradizionale sistema a pergola pugliese, beneficiando dell'altitudine e della vicinanza al mare. Dopo la vendemmia, le uve vengono immediatamente portate in cantina, dove subiscono una delicata pigiadiraspatura e vengono raffreddate a 10°C. Questo raffreddamento iniziale serve a preservare gli aromi freschi delle bucce, che verranno successivamente estratti attraverso una breve macerazione in pressa, della durata di 4-6 ore. Questa fase è cruciale per conferire al vino il suo caratteristico colore luminoso. Segue la fermentazione del mosto fiore in acciaio, preservando la vivacità aromatica del Bombino Nero. Infine, al termine della trasformazione, il vino affina per 60 giorni sui lieviti, prima di essere imbottigliato e lasciato a riposo per ulteriori due mesi. Questo Castel del Monte DOP Rosato offre un bouquet ampio e variegato, in cui spiccano note di melograno, gelso rosso e freschi frutti di bosco. In bocca la freschezza è vitale, sostenuta da una persistenza gustativa che si conclude con una sottile nota sapida, tipica del terroir murgiano. Ottimo sia con i piatti della cucina di mare che con quelli più tipici della tradizione pugliese. Da provare con cozze gratinate, la tiella e un'orata alla mediterranea. Da provare anche con pizza margherita e piatti a base di verdure.
La Cantina di Ruvo di Puglia è un bel esempio di cooperazione che funziona e porta valore al suo territorio. La sua fondazione risale al 1960, quando 28 vignaioli decisero di unirsi per migliorare la loro forza contrattuale nella vendita delle uve, spesso acquistate da grandi gruppi nazionali. Questa unione segnò l'inizio di un percorso di crescita e trasformazione che, negli anni, ha portato la Cooperativa a evolversi da semplice produttrice di mosti a cantina capace di produrre vini imbottigliati di alta qualità. In questo percorso, il 2010 rappresenta una tappa fondamentale. In quell'anno, infatti, viene inaugurato un nuovo impianto enologico, progettato per lavorare le varietà autoctone pugliesi. I vigneti della cantina insistono su un territorio che abbraccia le province di Bari e Barletta-Andria-Trani, nel cuore della Puglia. La vicinanza del mare offre un microclima ideale per la viticoltura, grazie alle brezze marine che attenuano le alte temperature estive tipiche della zona. I vigneti sono coltivati con diverse tecniche tradizionali, tra cui l'alberello e la pergola pugliese. Tra i vitigni coltivati i pricipali autoctoni, come il Nero di Troia, il Primitivo e il Bombino Bianco. La denominazione storica della cooperativa, Cantina della Riforma Fondiaria, è alla base dell'acronimo CRIFO, con cui i vini della Cantina sono da sempre conosciuti. Oggi la Cantina può contare sulla collaborazione di oltre 400 soci che garantiscono una produzione annua che supera le 8.000 tonnellate di uva.
Italia
Cantina di Ruvo di Puglia soc. coop. agr.., Viale Madonna delle Grazie, 4, 70037 Ruvo di Puglia (BA)
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