Chi ama il Sangiovese sa che questo vitigno, così generoso e ricco, sa ricoprire con la stessa classe sia il ruolo di protagonista, sia quello di co-protagonista, dividendo la scena con vitigni dello stesso calibro. Come in questo Rosso Sant’Antimo DOC, proposto da La Lecciaia. Qui, infatti, il Sangiovese convive, bene potremmo dire, con Cabernet Sauvignon e Merlot in parti uguali. La vendemmia, come sempre manuale, avviene a cavallo tra i mesi di settembre e di ottobre. E le uve, giunte a perfetta maturazione, vengono portate in cantina per essere velocemente trasformate. La lavorazione ha inizio con una fase di macerazione delle bucce in tini d’acciaio a temperatura controllata per 15/20 giorni, durante i quali sono previsti frequenti rimontaggi per favorire l’estrazione del colore e dei tannini. La durata di questa fase può variare a secondo dell’annata. Poi, dopo la fermentazione, si procede con la lunga maturazione, parte in botti di rovere di Slavonia e parte barrique. Colore rosso rubino, al naso dominano le note fruttate, con delicati sentori di legno e di tostatura. In bocca è pieno e intenso, con una piacevole sensazione tannica, ben integrata con tutte le altre componenti del vino.
La Lecciaia è un’azienda agricola giovane ma che orgogliosamente opera nel pieno rispetto delle antiche tradizioni del Brunello di Montalcino. Si trova in località Vallafrico, al confine con le più antiche e prestigiose fattorie ilcinesi. La particolare posizione geografica, la struttura del terreno e la bontà del microclima, sono gli ingredienti che hanno convinto Mauro Pacini ad acquistare la tenuta nel 1983, dotandosi fin da subito delle più avanzate tecniche di vinificazione. La tenuta si estende su 60 ettari e comprende boschi e uliveti, oltre ovviamente a 15 ettari di vigneti, di cui oltre la metà iscritti alla produzione di Brunello. Negli ultimi anni la famiglia Pacini ha lanciato un ambizioso piano di sviluppo viticolo, incentrato sulla valorizzazione e diversificazione della tipicità dei suoi terroir da Sangiovese, avviando un piano di micro-zonazione e particellizzazione ragionata. Dunque le vecchie vigne meritevoli vengono identificate e lavorate separatamente. Dove invece è stato necessario re-impiantare nuove viti, si sono scelti cloni diversi di Sangiovese. Ad oggi, dunque, sono circa 10 i cloni coltivati. E ciascuno di questi apporta (o apporterà) il suo contributo nella complessità dei vini della Lecciaia. Ma i progetti non terminano qui. Mauro Pacini e il suo team sono in perenne movimento. Le idee non mancano. Peccato che anche a Montalcino le ore del giorno siano solo 24.
Aromas and flavors of dark fruits, rose stems and hints of fresh bay leaves. Palate shows similar flavors. Full body, plenty of fruit and a fresh finish. A blend of sangiovese, cabernet sauvignon and merlot. Drink now
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