Soprannominata “la Grande Dame de la Champagne”, Madame Clicquot era una donna all’avanguardia. Nel 1805, a soli 27 anni, alla morte del marito, prese in mano le redini della maison e la portò a diventare uno dei simboli della Champagne stessa nel mondo. La donna che ha segnato la storia della Champagne. In suo onore, nel 1962 venne creata questa incredibile cuvée che venne lanciata sul mercato solo 10 anni dopo, ossia nel 1972. Dieci anni di attesa sembrano un'infinità. Ma per capire che tutto ha una logica e che il tempo speso dal vino in maturazione in cantina non è stato sprecato, basta stapparne una bottiglia. Il suo assemblaggio, inedito, nasce dal 90% di Pinot Nero e solo l’10% di Chardonnay. Un vino affascinante, caratterizzato da un dosaggio contenuto, circa 9 grammi di zucchero per litro. Al naso rivela un attacco possente ma al contempo etereo e delicato. Si apre con note di frutta secca, frutti bianchi maturi e note delicatamente tostate di nocciole e praline. In bocca è forte e deciso.
Se lo Champagne oggi è quello che è, anche da un punto di vista stilistico, molto lo si deve alla celebre “vedova” Clcquot. Una delle più conosciute e rispettate donne dello Champagne che ha contribuito con il suo lavoro, la grande determinazione e l’intuito, a rendere il famoso vino con le bolle francese un vero e proprio simbolo di eleganza e raffinatezza. Creò il primo Champagne Millesimato nel 1810, inventò la table de remuage, antenata delle moderne pupitre, e realizzò il primo Champagne Rosé nel 1816. Ma le sorti della vedova Clcquot sono soprattutto legate a quelle dell’impero russo, fin dagli albori il primo cliente della maison. Oggi Veuve Clicquot, che fa parte del prestigioso gruppo del lusso LVMH, dispone di oltre 390 vigneti in tutta la regione, costituiti per oltre l’80% da appezzamenti Grand Cru e Premier Cru.
Exhibiting aromas of pear, toasted brad, confit citrus and smoke, the 2008 Brut La Grande Dame is full-bodied, rich and textural, with a deep and layered core, ripe but racy acids and a saline finish. A blend dominated by fully 92% Pinot Noir, this is true to the cuvée's rich and muscular style, but the vintage lends it welcome additional cut and precision. It's showing a lot better than the bottles I tasted in the United States last year.
The Grande Dame is looking bright, gently complex and a little spicy where the grapefruit citrus is a strong influence on the nose, showing sweet florals, a little honeyed nougat and almond paste. The palate's bright and crisp and really has an air of fleshy depth and refinement. There's also a great warm, toasty finish that displays grilled hazelnuts. Great now and beyond.
This rich Champagne is dominated, as usual, by Pinot Noir. Its ripe fruit is approaching maturity, the hints of toast and croissant becoming more apparent. It is balanced, rich but textured and with an opulent, ripe aftertaste. Drink now.
An elegant Champagne, powered by a sculpted frame of acidity and minerality, this wears the refined, lacy mousse and well-meshed flavors of black currant, lemon curd, toast and marzipan like finely tailored clothing. Fresh and lasting, with hints of spice and smoke on the finish. Disgorged August 2016. Drink now through 2033.
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