La sottozona Inferno in Valtellina è una delle più interessanti. Il nome deriva, probabilmente, dall’asperità dei piccoli terrazzamenti, situati fra Poggiridenti e Tresivio, che rendono il lavoro dei contadini estremamente faticoso. Ma è anche, e soprattutto, la zona della Valtellina che gode delle migliori esposizioni e dove le uve di Nebbiolo riescono a giungere sempre a perfetta maturazione. La Cruus è l’interpretazione di Mamete Prevostini di questo interessante ancolo di territorio. Uve raccolte rigorosamente a mano e lavorate in acciaio a temperatura controllata, dopo la fermentazione vengono passate in fusti di rovere per la consueta fase di maturazione. Occorrono circa 12 mesi di legno e almeno 10 di bottiglia per raggiungere finezza e giusto equilibrio. A quel punto, però, quello che si ottiene è un grande vino del territorio, caratterizzato da un bel colore rosso rubino non eccessivamente carico. Al naso dominano profumi fini, con chiari riconoscimenti di marasca e piccoli frutti rossi, ben sostenuti da note minerali e speziate. In bocca è armonico, fresco e di gran carattere. Un bel vino che sa perfettamente come attirare l’attenzione al centro di una tavola. Buono oggi, è un vino capace di evolvere negli anni, acquisendo una sempre maggiore complessità. Teniamolo da parte in attesa della giusta occasione.
Una bella storia, quella della cantina Mamete Prevostini. Una storia fatta di passione per un territorio unico, come quello della Valtellina, e di un vitigno che, qui come altrove, ha la capacità di dar vita a vino straordinari. Stiamo ovviamente parlando del Nebbiolo, che da queste parti viene chiamato Chiavennasca. L’originale Mamete Prevostini, nonno dell’attuale proprietario dell’azienda, inizia a occuparsi di vino subito dopo la fine della prima grande mondiale. Lo fa sfruttando un antico crotto, ossia una grotta naturale che in val Chiavenna viene da sempre usata come cantina. Ma bisogna aspettare il 1995 perché il nipote debutti con una vera e propria produzione di qualità, destinata al mercato. Oggi la cantina può contare su un complessivo di 20 ettari di vigneto, di cui 8 sono di proprietà e i rimanenti 12 sono in affitto. I vini di Mamete Prevostini, premiati da critici e guide internazionali, rappresentano senza dubbio dei punti di riferimento per l’intera zona.
This medium-bodied red shows a pleasing juiciness, with firm, well-knit tannins, wrapped in a creamy cloak of baked strawberry and raspberry fruit, offering hints of wild sage, stony mineral and white pepper that linger on the finish. Drink now through 2026
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