Le "Vigne Vecchie" fanno sempre buon vino. Questo è ormai assodato. Anni e anni di stretta convivenza, infatti, permettono alle viti ormai mature di produrre pochi grappoli ma di altissima qualità. Grappoli che, opportunamente lavorati, danno spesso vita a vini di grande pregio. Non a caso quando i vigneti di provenienza sono storici, la cosa è chiaramente riportata in etichetta. Come nel caso di questa Barbera d'Asti DOCG, prodotta in occasione del 50enario della cantina di Vinchio Vaglio. Ma procediamo con ordine. Dopo la diraspa-pigiatura delle uve, il mosto viene trasferito in vinificatori orizzontali a temperatura controllata. La fermentazione alcolica, con macerazione, dura all'incirca 9 giorni, per estrarre al meglio i profumi varietali e tutte le sostanze polifenoliche presenti nella buccia. Quindi, dopo aver svolto anche la Malolattica, il vino viene fatto riposare per circa 16 mesi in vasche inox e in cemento, per poi essere lasciato affinare per altri 6 mesi in cantina dopo l'imbottigliamento. Nel bicchiere si presenta di un bel colore rosso rubino, con riflessi violacei. Al naso sono immediatamente percettibili gli aromi di frutta nera matura, come la mora, l'amarena e la ciliegia. In bocca, infine, si scopre un vino fresco, sapido ed elegante. Giustamente strutturato, non fatica a trovare perfetta collocazione sulla tavola. Buono oggi, lo sarà ancora per diversi anni a venire. Da provare con primi piatti conditi con sughi di carne o funghi, secondi di carne e, per gli amanti dei piatti della tradizione, con la classica Finanziera o la Bagna Cauda.
Nel 1959, anno di fondazione, erano solo 19. Oggi, i soci della Cantina Cooperativa Vinchio e Vaglio Serra, sono quasi 200. In totale gestiscono con cura e passione circa 450 ettari di vigneto. In particolare a Barbera, il cosiddetto “Rubino di Vinchio”, ma anche altri vitigni tipici del territorio, come il Dolcetto, il Cortese, il Grignolino, il Nebbiolo, il Brachetto, il Moscato, la Freisa e la Bonarda. A questo fitto gruppo di autoctoni, ossia tipici del territorio, si aggiungono anche i vitigni internazionali che meglio si adattano alle colline piemontesi, come il Pinot Nero, lo Chardonnay, il Sauvignon e il Viognier. I vigneti, in larga parte su pendii molto ripidi, rendono le lavorazioni particolarmente impegnative ma, allo stesso tempo, garantiscono esposizioni ottimali che si traducono in maturazioni perfette. Alla qualità dell’uva raccolta contribuisce, ovviamente, anche la natura dei suoli, le cui componenti minerali garantiscono la produzione di vini di alta qualità. La cantina, invece, dotata di attrezzature all’avanguardia e moderni impianti per la vinificazione, è anche dotata di un’ampia barricaia, ricavata all’interno della collina, che garantisce temperatura e umidità costanti e naturali. Qui si trovano barrique e fusti di rovere francese di varia capienza, dove i vini possono affinare lentamente. Per tutto il tempo necessario.
Italia
VINCHIO VAGLIO, REG. SAN PANCRAZIO, 1 - 14040 VINCHIO (AT)
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